E' ancora il De Bello Gallico di G.G.Cesare a fornirci informazioni sugli usi religiosi del Celti, relativi, almeno, al I Sec. a.C. in Gallia. Era una Religione prettamente politeista con divinità legate alla natura e con una speciale focalizzazione magico-religiosa nei confronti della Quercia e delle Virtù Guerriere. I Celti credevano nella trasmigrazione delle anime, la qual cosa conferiva loro, secondo Cesare, un perticolare coraggio in battaglia; il ricorso ai sacrifici umani da offrire alle divinità, era spesso praticato attraverso l'uccisione di criminali o prigionieri di guerra, ma anche, in assenza di questi, di vittime volontarie o comunque innacenti. Fra le divinità, ricordiamo Lug, simile al romano Mercurio, dio dei viaggi e del commercio, Belanu, una sorta di Apollo, divinità guaritrice, Toutatis, tipo Marte, dio della guerra e Taranis che era , come Giove, il Signore del Tuono. La Minerva Celtica era Belisama, iniziatrice delle arti e Cerunnos, una specie di Plutone, presiedeva le tenebre e le anime dei morti. I Celti irlandesi, veneravano , come dei della guerra, anche Nuada e Ogma.